Pittore, scultore e scrittore, Franz Borghese nasce a Roma il 21 gennaio 1941.
Dipinge fin da ragazzo, negli anni del liceo artistico di via Ripetta, dove ha la fortuna di avere insegnanti d’eccellenza come Domenico Purificato, Giuseppe Capogrossi, Umberto Maganzini e Giulio Turcato.
Alla fine degli anni ’50 frequenta via Margutta e nel 1961 apre uno studio con Sebastiano Sanguigni. L’anno dopo sposta lo studio in via Pompeo Magno, al quartiere Prati, dove rimarrà dieci anni.
Nel 1964 fonda il gruppo e l’omonima rivista Il ferro di cavallo, cui collaborano intellettuali e artisti dell’epoca.
Nel 1967 con alcuni di loro, come Daniela Romano e Giorgio Fasan, realizza il film-pittura sperimentale La grande mela che, in chiave neoespressionista, racconta la società dei consumi, le sue alienazioni e le possibili alternative. Il film viene proiettato all’XI Festival dei due Mondi di Spoleto.
Nel 1968 presenta la sua prima personale in via Margutta a Roma, in una galleria che apre lui stesso con il concorso di amici. Vi espone il grande quadro In morte di Luther King. Questa prima mostra non è un successo, ma la sera della chiusura entra il giornalista sportivo Ennio Viero che diventerà il suo primo collezionista. Un altro dei suoi primi estimatori sarà il tipografo Bruno Fogar e il gallerista americano T.W. Burger gli organizza una personale a Chicago.
Il quadro Le ombre viene esposto alla VI Rassegna d’Arti Figurative di Roma e del Lazio al Palazzo delle Esposizioni, mentre la Pinacoteca Comunale di Roma acquista una sua opera.
Alla fine degli anni ’60 introduce nella sua poetica la satira e il sarcasmo: abbandona i toni scuri e profondi e inizia a descrivere personaggi della piccola borghesia dei primi anni del Novecento. Sviluppa quindi un nuovo linguaggio, che evoca paralleli con George Grosz, Otto Dix, James Ensor, Mino Maccari e Heinrich Hoerle.
Così nel 1970 alla galleria Il Calibro di Roma presenta una serie di dipinti sul tema Processo alla borghesia.
Comincia a frequentare il Caffè Fassi, dove si incontra con Agostino Agostini e altri giocatori di scacchi come lui, i quali diventeranno protagonisti di molte sue opere.
Espone per la prima volta a Milano alla galleria Il Cannocchiale di via Brera. Nell’occasione, Dino Buzzati gli dedica una recensione su Il Corriere della Sera.
In questi anni è profondamente colpito da Bosch e Brueghel, ma anche da Jaques Callot, da cui trae spunto per alcune originali soluzioni prospettiche. Ne I duchi ritroviamo Piero della Francesca; ancora lo interessano Goya per le sue grandi composizioni corali e per il modo crudo di rappresentare la violenza e Grosz e Dix, certamente, per la rappresentazione tragica e graffiante della società. Tra i contemporanei apprezza Longanesi e Maccari.
Nel 1974 alla galleria Palmieri di Milano espone la sua prima Nave dei folli. Lì conosce Salvatore Fiume (link alla pagina di Fiume), che acquista due sue opere e con cui l’anno dopo a Canzo, in provincia di Como, realizzerà un grande dipinto a quattro mani (La condanna di Cristo), destinato ai Musei Vaticani, che verrà esposto per un mese anche alla galleria L’Isola di Milano.
In quel periodo Franz Borghese va a vivere in via della Scrofa, in pieno centro storico a Roma, che diventerà lo sfondo di diverse sue opere.
Nel 1976 realizza un centinaio di disegni satirici sul militarismo, raccolti nel libro W la
Guerra, presentato in una mostra itinerante che da Perugia tocca Milano, Roma, Napoli, Avellino e Bari.
Negli anni continuano le esposizioni in Italia e all’estero e nel 1986 si tiene la grande mostra pubblica al Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, a cura di Carmine Benincasa, con opere realizzate tra il 1969 e il 1986. Viene presentata, nella sede di Brerarte a Milano, una monografia edita da Giorgio Mondadori, con prefazione di Giorgio Bocca.
L’anno dopo Franz Borghese firma la copertina di Arte di febbraio con l’opera Più leggeri dell’aria e riprende gli studi per il ciclo di dipinti La carriera del libertino, rivisitando la famosa serie di William Hogarth.
Nel 1989, in omaggio alla Rivoluzione Francese, espone all’Arte Fiera di Bologna venti acquerelli dal titolo Storia della grande Armèe.
Nel 1990 scrive e illustra Waterloo, battaglia immaginaria.
È di quest’anno la prima personale alla galleria Artesanterasmo di Milano, con cui
collaborerà regolarmente per 15 anni, fino alla sua scomparsa.
Nel 1991 la Succursale Fiat di Pescara presenta una mostra antologica, che comprende anche opere del ciclo Invenzioni e scoperte. La rassegna trae spunto dall’XI edizione del Rally d’Abruzzo, evento motoristico-sportivo di rilievo nazionale ed è l’occasione per una riflessione sul rapporto uomo – macchina. Questo tema viene sviluppato anche a seguire, come nel 1992 a Palazzo Braschi a Roma con Invenzioni e scoperte, ritratti immaginari ed altro. Alla succursale Fiat di Perugia vengono esposte opere degli anni 1971-1992, mentre alla succursale Fiat di Bari espone un prototipo per la realizzazione di un’automobile intesa come oggetto d’arte. Alla XX edizione di Poggibonsi Arte viene presentata la personale Cronache dell’anarchia, con antologia breve degli anni ’70 e nuovi dipinti da vecchi temi.
Nel 1993, ispirandosi alle ricerche di Cesare Lombroso, pubblica Il Manuale di Fisiognomica con dipinti, scritti e disegni sul tema.
Nel 1995 Italarte pubblica una raccolta illustrata di scritti autobiografici dal titolo Storia di una vocazione e nell’ottobre alla galleria Artesanterasmo propone un nuovo ciclo sul tema Invenzioni e scoperte. La rivista Arte gli dedica la copertina del numero di ottobre.
Nel 1996 dipinge una nuova versione dell’opera Il fascino discreto su una tela di grandi dimensioni. Sono di quest’anno i primi studi del ciclo Le macchine volanti.
Nel 1997 Giorgio Mondadori gli dedica la copertina del Catalogo dell’Arte Moderna Italiana.
Nel 1998 viene pubblicato il volume Franz Borghese – Antologia di disegni degli anni Settanta-Novanta, dove sono raccolte oltre quattrocento opere.
Nel 2000 tiene una personale presso la Fondazione Carnevale del Comune di Viareggio, al Villino Boilleau. Presenta alla galleria Artesanterasmo, nella nuova sede di via Cusani, I racconti del delitto e altre pitture con dipinti, disegni e sculture relativo catalogo. Si intensificano le esposizioni all’Artesanterasmo: nel 2002 con I dipinti su faesite e catalogo allegato ad Arte, nel 2003 con Il concerto nell’uovo e altri dipinti e racconti, sempre con catalogo allegato ad Arte e nel 2004 con I racconti della follia e altre cose, più catalogo allegato ad Arte.
Nel frattempo, Rosso Borghese è il titolo della mostra allestita a ottobre 2003 nella Sala Bianca della Reggia di Caserta. Tiene una personale anche alla Rocca Aldovrandesca di Piancastagnaio (Siena) e a Palazzo Robellini di Acqui Terme.
Nel 2005 a Vilnius, in Lituania, partecipa a una collettiva di pittori italiani organizzata da Artesanterasmo, che a Milano in aprile inaugura la sua personale L’amore classico. Sculture e disegni. In settembre a Roma tiene una mostra antologica nel Refettorio quattrocentesco di Palazzo Venezia e partecipa alle mostre longanesiane di Bagnocavallo (Ra), con l’esposizione Bella gente al Museo Le Cappuccine. Quindi, a fine novembre, torna alla galleria Artesanterasmo con la mostra – e allegato ad Arte – Il prestigiatore e altre pitture.
Franz Borghese muore all’improvviso il 16 dicembre 2005 nel suo studio di via della Seggiola.
Negli ultimi dieci anni (2007-2017) vengono organizzate numerose mostre sulla sua opera, tra cui nel 2007 Il teatro della vita, con catalogo, presso il Cassero Senese a Grosseto, Italarte a Roma e Artesanterasmo a Milano e un’antologica presso le Scuderie di Palazzo Moroni a Padova.
Nel 2009 Artesanterasmo gli dedica un’antologica e nel 2014 viene realizzata una bella mostra a Vieste nell’ex Convento dei Cappuccini.
Anno di Nascita1941ProvenienzaRomaTecnicaPittura su tela | Scultura