La Galleria La Nuova Forma di Lanciano (CH) presenta la mostra di Mario Schifano “settanta – ottanta – novanta”; l’inaugurazione avverrà sabato 25 novembre e la mostra sarà visitabile fino al 16 dicembre 2017.
A Lanciano saranno esposte circa 30 tra opere uniche e grafiche realizzate dall’artista tra gli anni ’70 e gli anni ’90, a raccontare la instancabile vena creativa di Schifano, sperimentatore e provocatorio.
L’evento rappresenta una grande occasione per il territorio, vista la rilevanza dell’artista, conosciuto in tutto il mondo.
Vita e opere di Schifano.
Schifano nato ad Homs in Libia, nel 1934, debutta come artista in ambito informale con la sua prima personale nel 1959 alla Galleria Appia Antica di Roma. Il periodo Informale viene superato dall’artista che si dedica a grandi monocromi connotati materialmente e nei quali gradualmente iniziano a comparire simboli pubblicitari attinti dall’iconografia della società dei consumi . All’inizio degli anni ‘60 vince il Premio Lissone, il premio Fiorino, e La Nuova Figurazione ed espone alla Galleria La Tartaruga di Roma e nella Sidney Janis Gallery a New York, dove si trasferisce. Nel ’64 è invitato alla Biennale di Venezia, nello stesso periodo inizia a lavorare ai cicli Paesaggi anemici e Futurismo Rivisitato. Partecipa a collettive internazionali quali al Carnegie Institute di Pittsburgh nel 1964, nel 1965 alle Biennali di San Marino e di San Paolo del Brasile e al National Museum of Modern Art di Tokio. A partire dal 1967, la sua ricerca artistica si amplia e Schifano, oltre alla pittura, porta avanti parallelamente sperimentazioni cinematografiche e realizza i lungometraggi Anna Carini vista in agosto dalle farfalle, Satellite e Umano non Umano. I lavori di Schifano si concentrano criticamente sulle immagini continue prodotte dalla civiltà tecnologica, e sul dualismo realtà/rappresentazione . Nel 1970 trasferisce le immagini televisive su tele emulsionate con interventi cromatici. Nel 1974 l’Università di Parma organizza la prima antologica a lui dedicata. Tra gli anni ’70 e 80 una intensa attività espositiva porta le opere di Schifano nelle più prestigiose sedi espositive in Italia e nel mondo, partecipa ad importanti collettive e sue opere sono acquisite in importanti collezioni. Il Palazzo delle Esposizioni di Roma, in occasione della sua riapertura nel 1990, gli dedica una rassegna, intitolata Divulgare, con un consistente numero di opere di grande formato realizzate per l’occasione. Tre anni dopo presenta in diverse gallerie italiane il ciclo Reperti, dedicato agli animali del mondo preistorico, tema i cui primi esemplari erano già comparsi nella personale da Maeght. Nel 1994 è presente alla mostra The Italian Metamorphosis 1943-1968, organizzata dal Solomon R. Guggenheim Museum di New York e trasferita l’anno seguente alla Triennale di Milano e al Kunstmuseum Wolfsburg. Nel 1997, in occasione del settimo centenario della edificazione di Santa Croce a Firenze, Schifano ottiene il Premio San Giorgio di Donatello per aver realizzato le vetrate policrome collocate nella cripta della Basilica. Nello stesso anno cura gli allestimenti scenografici del carnevale di Roma.
Muore a Roma il 26 gennaio 1998.