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Nato a Forte dei Marmi il 26 novembre 1950. Conseguito il diploma presso il Liceo Artistico di Carrara, entra, a 19 anni, all’Accademia di Scultura terminandola con il massimo dei voti.

L’osservazione della realtà ambientale è parte dell’esperienza quotidiana nella pittura di Cancogni, ed è certo che si possa parlare di una vera e propria forma di intimismo, nel momento in cui l’artista si raccoglie in se stesso coltivando a lungo le sue segrete emozioni che nascono dal contatto con le cose e le forme che gli sono familiari. I soggetti sgorgano dalla memoria, che agisce come filtro attraverso sovraimpressioni o riflessi in un recupero dell’immagine reale meditato però dal ricordo.

Nascono così i suoi paesaggi toscani, le nature morte con fiori secchi ed altri piccoli oggetti dell’attorno domestico, portoni antichi, che hanno addosso le ferite del tempo passato ma che sono animati da una calda luce che dà loro ancora vigore di esistere.

La pittura è sempre molto accurata e mantiene una sorprendente leggerezza di esecuzione, mentre pochi elementi sensibilizzano gli spazi calibrati e conclusi delle composizioni.

L’artista si dedica inoltre alla scultura, un amore antico e profondo trasmessogli dal padre, anch’egli scultore. Ha conseguito inoltre numerosi premi (Arabia, Inghilterra, Svizzera, Germania e America); molte delle sue opere si trovano attualmente in collezioni private in Italia e all’estero.